L’ippodromo tripolino della Abu-Sittah aveva sicuramente visto tempi migliori durante gli anni ruggenti del bieco colonialismo quando le corse al galoppo erano un evento mondano e l’occasione per sfoggiare le ultime novità della moda. Sulle tribune sedevano signore impellicciate, ufficiali in alta uniforme mentre il servizio d’ordine era affidato agli zaptie’,i carabinieri libici, avvolti nei loro pittoreschi burnus azzurri, infiocchettati e bordati di rosso con i fregi dell’Arma.
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